di Philippe Forest

«Un piccolo pezzo di muro giallo» lucido nell’oscurità, è ciò che vedo dalla finestra se mi appoggio al balcone, fumando il sigaro mentre la notte cala su Nantes. Ma non assomiglia a quello celebre dipinto da Vermeer nella sua Vue de Delft e di cui parla Proust nella Ricerca del tempo perduto. Un…


di Vinicio Capossela

Sto all’angolo, su un incrocio vicino alla stazione centrale. Il pavé è solcato dai binari del tram, linea numero uno. Corre da sempre da un capo all’altro dell’oscurità. Corre nel buio come lanciato verso lo strike. La strada ora è libera. Solo le corse del numero uno la solcano a intermittenza. …


di Angelo Ferracuti

Prima della clausura, quando uscivo da casa, vedevo soprattutto persone e automobili e andavo di fretta, i rumori erano i rombi dei motori, lo stridio dei freni, il suono dei clacson, quei rumori di sottofondo che m’impedivano di ascoltare il canto soave degli uccelli, la musica o le voci dai…


di Francesca Mannocchi

Mi sono chiesta spesso in queste settimane cosa avrebbe scritto Pierluigi Cappello di quello che stiamo vivendo. Friuliano, poeta, mancato nel 2017 a cinquant’anni. Un incidente stradale da giovane gli causò la recisione del midollo spinale e nessuna delle operazioni cui si sottopose riuscì a…


di Sandro Veronesi

Fuori dalla mia finestra c’è una siepe. Niente di eccezionale, anche se una siepe, dopo l’Infinito di Leopardi, è una grande ricchezza per lo sguardo: uno specchio, un telescopio, una sfera di cristallo. Perciò guardo la siepe dalla mia finestra e non ho nemmeno la più pallida sensazione che quella…


di Nadia Terranova

«L’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita»: Gianni Rodari, in C’era due volte il barone Lamberto, mette in scena un personaggio che prende molto sul serio questa frase. Il plurinovantenne Lamberto vive su un’isola nel lago d’Orta, un’isola tutta sua, perché è ricco, molto ricco, visto che ha…


di Laila Meroni Petrantoni

Immaginate. State sfogliando questo numero di «Azione». Immaginate. Ogni singolo articolo è scritto a mano: da ciascun redattore o redattrice, ognuno con la sua grafia. Fareste certamente fatica a capire ogni singola parola alla prima occhiata, dovreste soffermarvi qua e là: «cosa c’è scritto qui?»…


di Björn Larsson

La prima volta che andai in Scozia in nave fu nel 1986, prima dell’apertura delle frontiere europee. Al nostro arrivo, al termine di tre giorni sfiancanti attraverso il Mare del Nord, non fummo legittimati a scendere a terra prima di avere ricevuto la visita della dogana marittima. Poiché all’epoca…